Notizie dall’ICE dal 20 al 26 ottobre 2025

di Redazione
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Condividiamo alcune notizie provenienti dagli Uffici Esteri dell’ICE. 

LES AMBASSADEURS CHIUDE ANCHE A LUCERNA, È LA FINE DI UN’EPOCA

(ICE) – ROMA, 24 OTT – LUCERNA (awp/ats) – Les Ambassadeurs, storico rivenditore di orologi di lusso un tempo presente anche a Lugano, chiuderà la sua filiale di Lucerna il 15 novembre. Dopo oltre 60 anni, la storia della boutique giunge così al termine.

Entro la fine dell’anno saranno disdetti tutti i rapporti di lavoro, ha comunicato ai clienti il presidente del consiglio di amministrazione Renato Vanotti in una lettera pubblicata dalla Luzerner Zeitung. In tutta la Svizzera sono interessati circa 40 posti di lavoro a tempo pieno: la metà erano già stati cancellati nel primo semestre a seguito della chiusura del punto vendita di Ginevra.

La cessazione dell’attività avviene in un “momento privo di debiti”, sottolinea Vanotti. Non si è quindi di fronte né a una liquidazione, né di un fallimento. Sono piuttosto in programma nuovi progetti: i dettagli al riguardo non sono ancora stati resi noti.

Stando al quotidiano la causa determinante della chiusura è stata il ritiro di importanti marchi di orologi, tra cui Audemars Piguet e, più recentemente, diverse società che fanno capo a Swatch: molti produttori vendono ormai i propri segnatempo direttamente. A ciò si è aggiunto il massiccio aumento degli affitti in zone prestigiose. Già nel 2020 Les Ambassadeurs si era ritirata da St. Moritz e da Lugano, quest’anno le saracinesche si sono abbassate a Ginevra e a Zurigo: manca ancora Lucerna, che seguirà fra meno di un mese. Così, alla fine dell’anno, si concluderà l’era di Les Ambassadeurs: l’azienda era stata fondata a Ginevra nel 1964. (ICE BERNA)

OROLOGI SVIZZERI IN DIFFICOLTÀ: FRENATA AMERICANA FA MALE A EXPORT

(ICE) – ROMA, 24 OTT – BIENNE (BE) (awp/ats) – Le vendite di orologi svizzeri all’estero hanno subito un calo anche in settembre, sulla scia del crollo osservato negli Stati Uniti.

Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell’industria orologiera (FH), nel nono mese del 2025 le esportazioni si sono attestate a 2,0 miliardi di franchi, in diminuzione del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato una contrazione ancora più marcata, pari al 7,6% (a 1,1 milioni). Sull’arco dei primi nove mesi il bilancio rimane debole: l’export orologiero elvetico è infatti sceso (su base annua) dell’1,2% in valore, attestandosi a 19,0 miliardi.

A livello di singoli mercati e tornando a focalizzare l’attenzione su settembre spicca il tonfo degli Usa (-55,6% a quasi 158 milioni di franchi), che scivolano al terzo posto fra i principali sbocchi del made in Switzerland, superati da Regno Unito (+15,2% a 173 milioni) e Giappone (-7,9% a 158 milioni). Seguono Hong Kong (+20,6% a 156 milioni), Cina continentale (+17,8% a 152 milioni) e Singapore (+8,3% a 133 milioni). Insieme questi sei mercati rappresentano il 47% delle vendite oltre frontiera.

Con accenti diversi ma quasi sempre in ribasso si presenta l’andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato una contrazione del 9,6% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione del 22,7%, il comparto 500-3000 segna +4,2%, mentre per la fascia oltre 3000 franchi si osserva un -3,4%.

(ICE BERNA)

KGHM RECORDS GROWING REVENUES FROM THE SALE OF SILVER AND GOLD

(ICE) – ROMA, 23 OTT – This year, KGHM and Orlen shares are among the most popular purchases by stock market investors. As a result, not only are the shares of these companies gaining in value, but they also send up stock market indices they represent. While the WIG20 index has risen by about 30 percent since the beginning of January, KGHM shares have risen by over 60 percent and Orlen shares by almost 90 percent. Growing interest in KGHM shares undoubtedly results from rising prices of metals it produces. Apart from copper, these include precious metals, led by silver and gold, whose prices have set new records in recent days. Many analysts, and even KGHM itself, point to geopolitical turmoil, among other factors, which continues to encourage investors to seek safe investments. Added to this is the insufficient supply of silver and increased demand for gold from central banks. (ICE VARSAVIA)

OROLOGI: L’ANALISTA, “C’È STANCHEZZA DA PARTE DEI CONSUMATORI”

(ICE) – ROMA, 21 OTT – ZURIGO (awp/ats) – Le condizioni di mercato rimangono difficili per il comparto orologiero: lo afferma Jean-Philippe Bertschy, analista della banca Vontobel, che vede però anche dei segnali di speranza nelle cifre sull’export pubblicate oggi.

“Il settore si avvicina alle festività natalizie in un periodo caratterizzato da tensioni geopolitiche, dazi doganali americani e un clima di consumo contrastante”, scrive l’esperto in un commento. Inoltre, si avverte una certa stanchezza da parte dei consumatori, le cui spese si orientano piuttosto verso esperienze di viaggio o di benessere.

A suo avviso senza il contributo dei “magnifici quattro” del ramo – ovvero i marchi Rolex, Audemars Piguet, Patek Philippe e Richard Mille – il quadro delle esportazioni rischierebbe di essere molto più cupo. “Senza di loro, il declino del settore potrebbe essere molto più brusco”.

È possibile comunque guardare anche al bicchiere mezzo pieno. “La solida crescita sui mercati asiatici chiave, associata ai risultati migliori del previsto nel terzo trimestre di LVMH” – colosso francese del lusso – “ha incoraggiato le discussioni su una potenziale ripresa nel 2026”, sottolinea il professionista.

Sulla scorta di questa analisi lo specialista conferma la sua raccomandazione “hold” (tenere) per i titoli Swatch e Richemont. Alla borsa svizzera alle 12.00 l’azione al portatore di Swatch – il titolo di riferimento per gli osservatori del mercato, che porta un codice azionario particolare, UHR (orologio, in tedesco) – era in calo del 2,7% a circa 172 franchi; Richemont perdeva invece lo 0,2% a circa 160 franchi. Dall’inizio dell’anno il primo valore ha guadagnato il 9%, mentre per il secondo la progressione è del 19%. (ICE BERNA)

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