Notizie dall’ICE dal 24 al 30 giugno 2024

di Redazione
Pubblicato: Aggiornato il 0 commenti 1 visualizzazioni 4 min lettura
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Condividiamo alcune notizie provenienti dagli Uffici Esteri dell’ICE. 

CHINA’S MINING SECTOR PROFIT FROM JANUARY TO MAY 2024

(ICE) – ROMA, 28 GIU – In the first 5 months of 2024, profit in China’s mining sector fell by 16.2% y/y to 0.502 trillion yuan. The manufacturing sector rises 6.3% y/y 1.93 tln yuan. The electricity, heating, gas, and water supply sector +29.5% to 323.3 billion yuan. (ICE PECHINO)

FEDERAZIONE OROLOGIERA RESTA OTTIMISTA PER IL FUTURO

(ICE) – ROMA, 27 GIU – Dopo un 2023 da record l’industria orologiera svizzera si trova ad affrontare venti contrari. La domanda di beni di lusso è in calo, soprattutto nell’importante mercato cinese. Tuttavia, Yves Bugmann, presidente della Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH), rimane fiducioso per il futuro. “Sono molto ottimista sul futuro dell’industria orologiera svizzera.

L’orologio svizzero è un prodotto molto bello che suscita emozioni. E siamo molto ben rappresentati in tutte le categorie di prezzo”, ha dichiarato Bugmann in un’intervista rilasciata oggi all’agenzia di stampa AWP a margine dell’assemblea generale della FH a Neuchâtel.

In termini di esportazioni le cose non vanno però più tanto bene per le aziende del settore. Dopo che l’industria si è ripresa bene dallo shock del coronavirus e l’anno scorso ha esportato più orologi che mai (per 26,7 miliardi di franchi), le esportazioni sono diminuite del 2,5% nei primi cinque mesi di quest’anno.

Il calo è dovuto alla situazione in Cina e a Hong Kong, ha spiegato Bugmann, dove la congiuntura è peggiorata. L’escalation della crisi immobiliare, il crollo dei consumi e la disoccupazione giovanile hanno portato a un netto calo della spesa. Inoltre nel 2023 gli affari erano andati molto bene e i valori di confronto sono quindi elevati.

“Tutto ciò ha un impatto diretto sulle esportazioni di orologi”, ha continuato Bugmann. È molto difficile prevedere l’evoluzione. “Le esportazioni si sviluppano in modo molto diverso nei singoli mesi. Ma riteniamo che la situazione non cambierà bruscamente nel resto dell’anno, né al rialzo né al ribasso”.

Mentre le esportazioni di orologi verso la Cina (-18%) e Hong Kong (-19%) hanno subito un forte calo nei primi cinque mesi, gli Stati Uniti, il più grande sbocco, sono rimasti stabili con un aumento del 3% e mercati come la Corea del Sud, il Messico e l’India hanno registrato addirittura una crescita percentuale a due cifre.

Bugmann è convinto che l’India offra ancora un “enorme” potenziale per l’industria orologiera elvetica. Un fattore determinante è l’accordo di libero scambio recentemente concluso dalla Svizzera con l’India. Ma il presidente della FH vede anche opportunità per l’industria orologiera in relazione all’ulteriore sviluppo dell’accordo con la Cina, soprattutto se i dazi sulle importazioni di orologi potranno essere ulteriormente ridotti.

Quanto alla contraffazione, Bugmann ha rivelato che “complessivamente, assieme ai nostri partner a livello mondiale sequestriamo annualmente oltre un milione di orologi falsi”. Nella sola Arabia Saudita lo scorso anno sono stati circa 150’000 pezzi. Ma il ramo si attiva anche in Cina, America Latina e Sudest asiatico. E pure online: “In internet chiudiamo circa un milione di annunci riguardanti orologi contraffatti all’anno.” In questo ambito viene fatto sempre più ricorso sull’intelligenza artificiale.(ICE BERNA)

GIAPPONE: IL 44% DEI GIAPPONESI USA L’OROLOGIO DA POLSO

(ICE) – ROMA, 24 GIU – Stando ad un recente sondaggio condotto dalla Cross Marketing, società locale di ricerche marketing, su un campione di circa 1.000 uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 69 anni in tutto il Giappone, il 67,3% degli intervistati ha dichiarato di possedere un orologio da polso o uno smartwatch e il 44,3% di loro ha detto di utilizzarlo regolarmente. Sia il tasso di persone che possiedono un orologio che la frequenza di utilizzo aumentano con l’età, con circa il 75% dei sessantenni che ne possiede uno. L’uso degli smartwatch ha superato il 20% nel caso dei ventenni, mentre oltre il 70% dei sessantenni utilizza gli orologi tradizionali.
Attualmente, l’opinione nei confronti di questo accessorio è che “la marca o il prezzo non sono importanti, purché esso garantisca prestazioni di precisione”. Sebbene l’interesse per gli orologi stia in generale diminuendo, la popolarità e il valore di alcuni orologi dei marchi del lusso continuano a crescere. Anche la polarizzazione del mercato non accenna a fermarsi. (ICE TOKYO)

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